Mutant Year Zero: Road to Heaven – Breview

Mutant Year Zero: Road to Heaven nasce come gioco di ruolo cartaceo post-apocalittico una manciata di anni fa, e giunge sui nostri schermi nel modo migliore: sotto forma di tattico a turni che ricorda tantissimo quel meraviglioso XCOM che Firaxis ha deciso di donarci alla fine del 2012 (come vi abbiamo raccontato già nella nostra anteprima). Complice un doppiaggio in lingua originale sublime, un’ottima localizzazione e un gruppo di protagonisti sopra le righe, l’opera sviluppata da The Bearded Ladies entra velocemente nei nostri cuori, per poi purtroppo uscirne altrettanto velocemente. Seppur interessante come idea, l’esplorazione degli ambienti con il fine di raccogliere risorse e la necessità di far fuori qualche nemico isolato scoprono il fianco a una terribile ripetitività, e si trasformano in poco tempo in attività tediose che si frappongono tra noi e il proseguo della trama. Questo ciclo composto da esplorazione, uccisioni silenziose e infine scontro aperto con i nemici più tosti nell’arena di turno riesce a risultare antipatico dopo poche ore, e la lentezza legata alle costanti visite all’Arca (vero e proprio HUB in cui compiere acquisti e migliorare l’equipaggiamento) non aiuta a migliorare la situazione. Ciò che salva la baracca è l’umorismo che permea l’opera, ricca di riferimenti “post-apocalittici” verso la nostra società attuale, travisata e zeppa di leggende metropolitane esilaranti. Il titolo distribuito da Funcom poteva fare il botto, ma si accontenta di una sufficienza. Recuperatelo se siete in astinenza da tattici a turni. O se adorate i maiali parlanti.